Mentre la maggior parte delle persone associa i serial killer alla figura maschile, è un errore supporre che le donne non siano capaci di commettere crimini seriali. Anche se le serial killer donne sono significativamente meno comuni dei loro omologhi maschi, le loro storie e motivazioni sono affascinanti e spesso diverse da quelle dei serial killer uomini.
Differenze chiave
Una delle principali differenze tra i serial killer maschili e femminili è il movente. Mentre molti serial killer maschili commettono omicidi spinti da impulsi sessuali o per il brivido dell’atto, le donne tendono ad avere moventi più pragmatici. Questi possono includere il denaro, come nel caso delle “vedove nere” che uccidono per beneficiare economicamente, o un senso distorto di misericordia o controllo, come nel caso delle infermiere che uccidono pazienti.
Alcune tra le più note serial killer donne nella storia:
Aileen Wuornos (1956-2002) – Aileen Wuornos ha ucciso sette uomini in Florida tra il 1989 e il 1990, sostenendo che l’avessero stuprata o tentato di stuprarla mentre lavorava come prostituta. La sua vita e i suoi crimini sono stati rappresentati nel film del 2003 “Monster”, per il quale Charlize Theron ha vinto un Academy Award come miglior attrice.
Elizabeth Báthory (1560-1614) – Spesso definita la “Contessa del Sangue”, Elizabeth Báthory dell’Ungheria è stata accusata di aver torturato e ucciso numerose giovani donne tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo. Alcune leggende sostengono che si bagnasse nel sangue delle vergini per mantenere la sua giovinezza, ma questa affermazione è in gran parte considerata un mito.
Nannie Doss (1905-1965) – Spesso chiamata la “Nonna Ridente” o la “Killer dei Cuori Solitari”, Doss ha ucciso 11 persone, tra cui quattro dei suoi mariti, due figli e sua madre.
Dorothea Puente (1929-2011) – Gestiva una pensione a Sacramento, in California, ed è stata condannata per tre omicidi, ma si sospetta che ne abbia commessi altri sei. Puente avvelenava i suoi inquilini anziani e incassava i loro assegni di previdenza sociale.
Belle Gunness (1859-1908?) – Immigrata dalla Norvegia, si ritiene che Gunness abbia ucciso almeno 14 persone (e forse molte di più) in Illinois e Indiana, tra cui suoi mariti e figli, spesso per ottenere denaro dall’assicurazione.
Rose West (1953-presente) – Insieme a suo marito, Fred West, Rose è stata responsabile dell’omicidio di almeno 10 giovani donne in Inghilterra tra il 1967 e il 1987. È stata condannata per 10 omicidi nel 1995 e sta scontando una pena detentiva a vita.
Juana Barraza (1957-presente) – Conosciuta come “La Mataviejitas” o “L’Assassina delle Vecchiette” in Messico, Barraza era una lottatrice professionista che uccideva donne anziane. È stata condannata per 16 omicidi ma si ritiene che ne abbia commessi molti altri.
Mary Ann Cotton (1832-1873) – Una donna inglese ritenuta colpevole dell’omicidio di fino a 21 persone, principalmente avvelenandole con arsenico, tra cui tre dei suoi quattro mariti, per incassare le loro polizze assicurative.
Psicologia e Metodologia
Mentre la violenza impulsiva e sessualmente motivata è comune tra i serial killer maschili, le donne tendono a usare metodi meno violenti come l’avvelenamento. Questo potrebbe derivare dal fatto che le donne sono generalmente meno fisiche degli uomini e possono non essere in grado di sopraffare le vittime con la forza bruta.
Inoltre, molte serial killer donne tendono a uccidere persone che conoscono personalmente, come familiari o pazienti, piuttosto che sconosciuti. Ciò suggerisce che la loro criminalità è spesso più premeditata e calcolatrice.
Conclusione
Le serial killer donne, sebbene siano meno comuni, offrono uno sguardo affascinante sulla natura del crimine e sulla psicologia umana. La loro metodologia, moventi e psicologia sono distinti e complicati, e meritano una considerazione e uno studio approfonditi. Riconoscere e comprendere queste differenze è fondamentale per approfondire la nostra comprensione della natura del crimine seriale e delle persone che lo commettono.
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